De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Il Carceriere del 1793.

Duetto per canto e pianoforte di Melchiorre De Filippis Delfico

di Massimo De Filippis Delfico

Melchiorre De Filippis Delfico nel 1841, appena sedicenne, si trasferisce a Napoli per approfondire la propria formazione letteraria, ma le sue grandi passioni sono la pittura e la musica. Trascorrono infatti pochissimi anni e, nel settembre del 1845, il Teatro Nuovo della città partenopea vedrà la messa in scena della sua prima composizione in musica: Il Carceriere del 1793, melodramma semiserio in due atti su libretto di Domenico Bolognese, amico ed autore anche di altri testi per Melchiorre, come l’oratorio Barac, il quale trae il soggetto di quest’opera da una commedia francese (1).

Il pubblico napoletano accoglie favorevolmente l’opera ed un anonimo critico così commenta sulle pagine de’ «L’Omnibus» "… considerato nei rapporti della sua verde età di men che quattro lustri, e della nessuna esperienza in fatto di cose teatrali, è ben ragguardevole anche agli occhi della ghiacciata e severa critica…"

Francesco Mastriani ne’ «Il Sibilo» scrive "Quest’opera in due atti, il cui subbietto è stato tolto dalla commedia francese dello stesso titolo, è stata favorevolmente accolta dal pubblico. La musica, massima al I atto, è sufficientemente ricca di felici motivi, e di acconcio strumentale, sebbene talvolta vada in assordante frastuono. Come primo lavoro di un giovane dilettante, non possiamo tenerci dal manifestare al sig. Delfico le nostre congratulazioni pel felice successo riportato…(2)". 

Il manoscritto autografo dell’intera opera, ossia testo del libretto e musica, reca sul frontespizio la seguente iscrizione "Il Carceriere del 1793. Poesia di Domenico Bolognese Musica di Melchiorre De Filippis Delfico Rappresentato nel Teatro Nuovo nell’està del 1845", e una nota a margine di altra mano "Riveduto coll’Originale e col libretto 1:23 let C = Rond […]".

E’ conservato presso la Biblioteca del Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, mentre presso la Biblioteca Provinciale "M. Delfico" di Teramo, sua città natale, si trova il manoscritto sempre autografo del "Duetto Semiserio nel Carceriere del 1793. Composto, e ridotto per Canto e Pianoforte dal Dilettante Melchiorre De Filippis Delfico" ed al quale appartengono le pagine qui pubblicate (3). 

"Duetto Semiserio nel Carceriere del 1793. Composto, e ridotto per Canto e Pianoforte dal Dilettante Melchiorre De Filippis Delfico", Pag. 1

"Duetto Semiserio nel Carceriere del 1793. Composto, e ridotto per Canto e Pianoforte

 dal Dilettante Melchiorre De Filippis Delfico", Pag. 1

"Duetto Semiserio nel Carceriere del 1793. Composto, e ridotto per Canto e Pianoforte dal Dilettante Melchiorre De Filippis Delfico", Pag. 2

"Duetto Semiserio nel Carceriere del 1793. Composto, e ridotto per Canto e Pianoforte

 dal Dilettante Melchiorre De Filippis Delfico", Pag. 2

"Duetto Semiserio nel Carceriere del 1793. Composto, e ridotto per Canto e Pianoforte dal Dilettante Melchiorre De Filippis Delfico", Pag. 3

"Duetto Semiserio nel Carceriere del 1793. Composto, e ridotto per Canto e Pianoforte

 dal Dilettante Melchiorre De Filippis Delfico", Pag. 3

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Proprietà della Biblioteca Provinciale "Melchiorre Dèlfico", Teramo

(1) "Il carceriere del 1793. Commedia in un atto de' Signori Fournier e de Bourgos", tradotta dal francese da Luigi Giraldi e rappresentata a Napoli nel 1842.

(2) F. Seller, Musicisti teramani a Napoli nell'Ottocento. Formazione e produzione. in Musica e Società a Teramo, Andromeda Editrice, Teramo, 1999.

(3) Biblioteca Provinciale "M. Delfico" Teramo, Muzii H I 3/21. Il " Duetto" si riferisce ad una parte de Il Carceriere del 1793 che vede come protagonisti del recitativo due voci quali Clarice e Pietro con accompagnamento del solo pianoforte. Il manoscritto, del quale sono qui pubblicate le prime tre, è costituito da venti pagine.