De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Villa Delfico di Castagneto

di Massimo De Filippis Delfico

Il 5 maggio 1569 Orazio Delfico acquista da Marco di Annunzio di Furia un terreno con vigna, olivi, querce, mori, prugni meli, olmi, fichi ed altri alberi sito nella località di Castagneto, nella contrada "delle Chiuse" al prezzo di 45 ducati. E’ questa la prima testimonianza dell’insediamento dei Delfico in questa zona, situata a circa 8 km da Teramo, alle pendici dei Monti della Laga e delimitata a sud dal torrente Vezzola.

Da detto anno e sino al 1594 l’incremento del patrimonio fondiario della famiglia Delfico, costituito da notevoli possedimenti che si estendevano tra Castagneto, Pantaneto, Ioanella, Fonte del Latte, Torricella è ininterrotto grazie alle ulteriori acquisizioni da parte del precitato Orazio seguito da Giovan Berardino, Fedele e Chiara di Sebenico.

Da tutti questi rogiti in pergamena, appartenenti al Fondo Delfico conservato presso l’Archivio di Stato di Teramo, non è possibile però determinare con certezza quello relativo all’acquisto dell’edificio, noto nei documenti come "casino Delfico" (1). A tal proposito scrive Arturo Mazza, " (...) è bene aggiungere alcune considerazioni su una costruzione, abbastanza ampia, denominata "Villa Delfico" e che si trova oltre Fonte del Latte, sul lato sinistro della strada, che continua per Torricella Sicura, all'altezza del bivio per Castagneto, nella zona chiamata "Piane Delfico". Il nome a detta costruzione, come si può facilmente capire, deve provenire dall'antica famiglia Delfico,che era proprietaria della medesima da antichissima data" (2).

Cartina con indicazione della zona denominata "Piane Delfico"

Cartina con indicazione della zona denominata "Piane Delfico"

Una più chiara testimonianza però si riesce ad avere dai dati del Catasto preonciario del comune di Teramo del 1644 nel passo dove si legge che Gian Berardino "… Have massaria laborativa nella Villa di Castagneto in contrada Fonticello con doi torri dui case Bregno venti migliara di vigne ottocento settanta sei piedi d’olive quarantaquattro piedi di mori Fonte Murata …". Questo riferimento fa supporre con un buon margine di certezza che tali proprietà riguardino già, in parte, l’aggregato del "casino Delfico". Ma è soltanto nel successivo Catasto onciario del 1749 che se ne ha piena conferma. La proprietà, intestata all’epoca a Berardo Delfico, padre del filosofo Melchiorre, è così descritta " Possiede nel Piano di Viziola e coste di Castagneto tomolate cento e quattro… di seminativo e sodivo con capanne, olive, frutta, querce, casino, chiesa et altre case ad uso del colone e due casaleni, giusta da capo la strada publica e suoi superficiari, da piedi il fiume Viziola … " (3). E’ interessante notare che a questa data compare la piccola chiesa annessa all’edificio principale, chiesa che sicuramente fu di uso sia privato che pubblico poiché è annotata nella visita pastorale del 1852 del vescovo aprutino Pasquale Taccone dove si legge "… si visitò la cappellania di San Gaetano de’ Signori Delfico, della quale si lodò la decenza e l’eleganza".

Da ciò è ipotizzabile che tale abitazione non ebbe solamente un ruolo di riferimento per la cura degli interessi legati alle molte proprietà terriere ma fu una vera e propria residenza di campagna. Ed è qui che, come risulta dall'atto di morte, il 12 novembre 1842 si spense infatti il naturalista, botanico e chimico, Orazio Delfico, ultimo maschio della casata, che aveva legato il proprio nome alla prima ascensione al Gran Sasso realizzata dal versante teramano nel 1794.

Negli anni successivi i discendenti alienarono questi possedimenti avendo spostato i propri interessi a Montesilvano dove si erano definitivamente trasferiti da Teramo intorno agli anni settanta dell’Ottocento.

Gli ultimi proprietari, eredi della famiglia Pellecchia, hanno donato l’edificio che nulla conserva dell’antico aspetto, fatta eccezione per la piccola torre, alla Diocesi di Teramo con il fine di adibirlo, dopo le opportune trasformazioni, ad un piccolo centro di accoglienza per bisognosi.

Come segnalato da Luigi Restuccia (4) agli inizi degli anni '90, " (...) c'è da rilevare che - eccezion fatta del piccolo campanile - dell'aspetto antico del casino Delfico non è rimasto quasi niente dato che tutto l'edificio è stato completamente ristrutturato e reintonacato con della calce "a vista", senza un neppur minimo segno di rispetto per la «permanenza storica»".

Scrive Arturo Mazza che la costruzione alla  fine degli anni ’90 "si presentava circondata da un lato da un fitto bosco e dagli altri lati da campi, ricchi di tanto verde e coltivati ancora con tanta attenzione. Essa si compone di un grosso fabbricato, a due piani, ancora in discrete condizioni di stabilità ed altri locali vicini, dove sono custoditi attrezzi agricoli. Ha anche un ampio parco circostante, ricco di secolari querce, di castagni, di alcune palme, un laghetto, caratteristiche fontane, vari scalini e viottoli… che fino a pochi anni or sono, erano tenuti, al dire degli ultimi custodi, in tanto ordine e con particolare cura" (5).

Attualmente dopo un accurato restauro ospita la Caritas diocesana di Teramo-Atri ed è intitolata "Villa Emmaus – ex Villa Delfico".

Piane Delfico: Villa Delfico con la piccola torre

Piane Delfico: Villa Delfico con la piccola torre

(da Arturo Mazza, Piano della Lenta e le frazioni circostanti, S.Gabriele (Te), Editoriale Eco srl, 2000)

Pianta della Villa Delfico in scala 1: 500

Pianta della Villa Delfico in scala 1: 500. Legenda: A - ripostiglio, B - cantina, C - fondaci, D - abitazioni, E - cappella

(da Luigi Restuccia, I palazzi in Abruzzo della famiglia Delfico. Rilievi e analisi documentaria, Tesi di Laurea, Facoltà di Architettura - Pescara, Università degli Studi "G. D'Annunzio" - Chieti, AA 1990-91)

Villa Delfico, oggi

Villa Delfico, oggi

Villa Delfico, oggi (Giugno 2010)

Villa Delfico, oggi

Villa Delfico, oggi

Ingresso e vista laterale

Villa Delfico, oggi

Villa Delfico, oggi

Vista laterale

Villa Delfico, oggi

Cartello con indicazione "Villa Emmaus" (ex Villa Delfico)

Oltre il cancello d'ingresso e cartello con indicazione "Villa Emmaus" (ex Villa Delfico)

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(1) Archivio di Stato Teramo, Fondo Delfico - Pergamene.

(2) Arturo Mazza, Piano della Lenta e le frazioni circostanti, S.Gabriele (Te), Editoriale Eco srl, 2000.

(3) Archivio di Stato Teramo, Catasti Preonciario (1644) e Onciario del comune di Teramo (1749).

(4) Luigi Restuccia, I palazzi in Abruzzo della famiglia Delfico. Rilievi e analisi documentaria, Tesi di Laurea, Facoltà di Architettura - Pescara, Università degli Studi "G. D'Annunzio" - Chieti, AA 1990-91

(5) A. Mazza, op. cit.