De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Epistolario

Melchiorre Delfico a S.E. La Sig.ra Cont.sa Chiara Simonetti nu. Mucciarelli,

Da Napoli ad Ascoli

Lettera datata 19 settembre 1818

Prima lettera del Delfico a Chiara Mucciarelli, sorella di Diomira, moglie di Orazio Delfico e  madre di Caterina e Marina

Ubicazione del manoscritto: Biblioteca di Stato della Repubblica di S. Marino

A cura di Claudia Malpeli e Vanna Tabarini

 

Trascrizione

19 settembre 1818

Mia Car.ma e gentil.ma Chiarina –

Il mio cuore non può essere immemore con Voi della promessa, cioè di scrivervi, subito che l'occhio mi avrebbe permesso, di poter godere questo bene senz'ombra di dispiacere, cioè in perfetto stato di sanità. Ed eccovi la pruova della mia guarigione, e la sola notizia che posso darvi di me. Ma io ho avuto le buone nuove vostre dal bravo Sig. Filippo Natali, il quale mi disse avervi veduta colla vostra buon'amica, e che gli avevate detto, che vi occupavate di me. Potete ben immaginare, che non fui insensibile a questo motto, pensando che si raggirava su l'esservi degnate di dar qualche sguardo a quelle mie ultime ciarle sul Bello. Se questo può farmi piacere, mi fa pur in parte sentire il mio torto di non aver scritto in modo, da poter essere più gradito alle belle; alle quali si devono presentar le idee con più leggiadria, ed intrecciate di fiori, da poterle più facilmente allettare. Ma poiché nello scrivere non ho tenuto presente questo pensiero secondario, voglio lusingarmi che il sentimento di amicizia di chi legge potrà supplire a questo difetto che non è solo: e poi la vostra immaginazione felice saprà darvi delle pennellate dove le crederà convenienti(?). Basta, io ne attendo il vostro giudizio, che sicuramente mi gioverà. Intanto datemi le vostre nuove e della eccellente Mariuccia Serjanni, cui direte, che io sono sempre memore della sua cordiale amicizia. E che non vorrei poi dire all'ottima Sig.a Marianna vostra Nonna, che vi fa si buona compagnia? Ditele che si mantenga forte, come cerco far io, ancorchè sia un po sciancato, ed Ella vada per casa come una vespetta. E poiché sento, che avete pur la compagnia dello zio Negroni, vi prego salutarlo tanto da mia parte. E voi accettate pur gli abbracciamenti del

V. aff.mo par.te ed a.co

M. Delfico