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		Lettera datata 14 giugno 1788 
		Pubblicata in Melchiorre Delfico, Opere complete, 
		Teramo, Fabbri, 1901,1904, a cura di Giacinto Pannella e Luigi Savorini, 
		vol.IV, pg.137.  
		Spallanzani comunica al comune amico 
		Fortis di aver trovato "un quartierino" per ospitare Melchiorre Delfico 
		ed il nipote Orazio che si recava a Pavia per studiare in quella 
		Università. Tra i suoi professori ebbe anche lo Spallanzani. 
		
		Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, 
		Fondo Delfico, b. 20, f. 283, n. 1 
		A cura di Luciana 
		D'Annunzio | 
    
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		Pavia 14 giugno 1788 
		  
		Amico carissimo, 
		Dopo varie ricerche, e più rifiuti di case, ho finalmente trovato il 
		quartierino che credo potrà essere al caso di codesto cavalierino e del 
		suo Ajo. Ve ne mando la descrizione fattane dal padrone istesso, che 
		quantunque scrive ha l’abilità di non sapere scrivere come vedrete alle 
		prime linee, ma che però è galantuomo e persona civile di nascita ed ha 
		tutto l’impegno di servire cotesti due futuri suoi ospiti il che sopra 
		ogni altra cosa deve a noi premere. Bello assai è l’aspetto della casa, 
		distante quattro passi dall’università, e da me. L’accordo, come 
		vedrete, è di 17 zecchini veneti l’anno, ma condizionato, in 
		supposizione cioè che vi concorra l’approvazione dei parenti del 
		cavaliere, e però ne aspetto sollecitamente da voi la risposta, 
		pregandovi di dirigerla a Modena, dove andrò fra pochi giorni avendo già 
		ottenuto da S. E. Wilzeck la permissione di lasciar Pavia prima del 
		finire delle scuole. Egli ultimamente in Milano ha mostrato con me sommo 
		piacere ch’io sia appoggiato a voi nel prossimo mio viaggio in cotesta 
		contrada vulcanica ed ha mostrato, come è troppo giusto, infinita stima 
		per voi. Da Modena prenderò le mosse per Napoli nel principio del mese 
		venturo, e poco mi tratterrò a Roma, avvisandovi intanto d’esserne io 
		stato graziosamente prevenuto per lettera dal sig. Petrini, favore che 
		in origine debbo a voi sicuramente. 
		Frank non viene più a Napoli, ma sibbene Bertola e D. Alessandro 
		Volta. E’ fama che quest’ultimo professore porta con sé un sacco di 
		commendatizie, congiunto ad una cassa di barattoli e di macchine, per 
		far vedere le sperienze del suo elettrometro, del suo elettroforo, della 
		sua pistola ad aria infiammabile e di certe altre interessanti sue 
		scoperte; beato chi può far così! Io costà vengo nudo affatto d’armi 
		filosofiche, e l’unico mio appoggio siete voi, amico carissimo, appoggio 
		che valuto sopra tutte le scoperte ch’io far potessi; quae rando 
		giustamente per voi il detto greco: Σίς μυρίοι. 
		Ultimamente ha lasciato di vivere Scopoli, non senza grande cordoglio 
		di noi tutti, giacchè era uomo veramente grande, né sarà sì facile il 
		rimpiazzare un tanto professore. 
		Sono con tutto l’affetto e la stima 
		  
		P.S. Mi era dimentica di dirvi che capitando a Pavia amici o parenti 
		del Cavaliere, il padrone darà loro alloggio nella medesima casa, in 
		supposizione che lo desiderassero. 
		Il Vostro 
		Spallanzani |