De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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La scomparsa di Melchiorre De Filippis Delfico

di Luciana D'Annunzio

Domenica 22 dicembre 1895 a Portici, nella casa posta in Via Giordano 1, alle ore 3.00 si spegneva Melchiorre De Filippis Delfico. Considerato uno dei più geniali e singolari artisti dell'Ottocento, fu compositore, cantante, direttore d'orchestra, scrittore e librettista ma soprattutto l'ineguagliato maestro d'arte della caricatura napoletana, autentico caposcuola della stampa satirica italiana.

Del suo ambiente contemporaneo niente e nessuno erano sfuggiti alla sua agile e ironica matita: personaggi ed eventi della politica risorgimentale e postunitaria, imperatori, nobili e prelati, artisti e critici del mondo lirico e teatrale, primo fra tutti Giuseppe Verdi che, lo conobbe come musicista ma lo amò per le sue caricature ed  al quale fu legato da profonda amicizia sino alla fine dei suoi giorni.

Le note biografiche e le cronache del tempo ci riferiscono però che l'ultimo periodo della vita di Melchiorre De Filippis Delfico, così intensamente sentita e trascorsa, era stato contrassegnato da profonda malinconia ed infinita tristezza, tanto da logorarlo nel corpo e nello spirito. Stentiamo a crederlo ed a riconoscere in queste descrizioni "il principe della caricatura", colui che per anni aveva fatto ridere il mondo napoletano e non solo!

Certo, la delusione per la situazione politica e sociale ed i numerosi problemi d'ordine interno derivati dall'unità d'Italia non lo avevano lasciato indifferente, problemi troppo grandi per chi aveva dato il suo entusiasmo, ma non si era preparato per i compiti della ricostruzione, che sono il banco di prova di uomini ed istituzioni (1). Ma, di sicuro, erano stati determinanti per il suo stato di salute gli eventi luttuosi che avevano afflitto la sua famiglia. Nel settembre 1884, mentre collaborava con il "Caporal Terribile", giornale umoristico nel quale ogni domenica riempiva una pagina con i suoi disegni, perde il primogenito Giovanni Battista, poco più che ventenne e la figlia Bianca di soli otto anni, entrambi colpiti dal morbo colerico che flagellava Napoli in quel periodo.  Lo si apprende proprio dal giornale che per alcune domeniche era uscito privo del foglio ove si "vedeva sempre il sorriso della linea gioconda della sua satira onesta" e nel quale i collaboratori esprimevano affetto, dolore e solidarietà per le care perdite che avevano colpito "il compagno affettuoso di redazione" (2). Ma non era finita, solo qualche anno dopo, nel dicembre del 1889 veniva a mancare anche l'amata ed ancor giovane moglie Concetta Sposito, lasciandolo con una nidiata di figli, alcuni dei quali, ancora in tenera età.                                                         

Avvenimenti così forti e dolorosi che, sicuramente, avevano lasciato un profondo segno nell'animo sensibile di un padre e di un marito intensamente legato agli affetti famigliari. E, quasi il presagio della sua prossima fine, è testimoniato da un documento della Reale Arciconfraternita dell'Immacolata Concezione di Portici del 22 novembre 1891, nel quale è scritto che Melchiorre De Filippis Delfico avendo contribuito con lire centocinquanta alle spese di fabbrica e nicchie nella Cappella sepolcrale, come "fratello" avrebbe potuto disporre della sepoltura per sé e per i suoi famigliari.

Ingresso Reale Arciconfraternita

Ingresso Reale Arciconfraternita

Le sue spoglie sono infatti ancora lì custodite e "non vi è in Portici né nella sua casa, né nella sua tomba niente che ricordi il suo nome tra molti assai men degni…!" (3) intendendo con ciò rilevare che nessuna epigrafe o lapide era stata apposta a perenne memoria del suo valore artistico e della sua geniale versatilità. Ciò nonostante, le sue caricature  sono tuttora molto apprezzate e ricercate da amatori e collezionisti e non è raro vederne pubblicata qualcuna su riviste e quotidiani.

"Il Mattino di Napoli" così ne annunciava, laconicamente, la scomparsa: "Per un estinto. Portici 23 – (Febo) Ieri mattina dei manifestini listati a lutto annunziarono alla cittadinanza che, durante la notte, munito dei conforti religiosi, era morto il cav. Melchiorre Delfico, fratello dell'illustre patriotto (sic), conte Troiano Delfico, senatore del Regno. Egli era stato artista assai stimato, ma in special modo era stato valoroso caricaturista, notissimo sotto la sigla di Delf.

Ieri stesso ebbero luogo i funerali che riuscirono assai imponenti per il numero di amici che vollero seguirne la salma e per l'intervento di tutte le autorità di Portici.

Alla famiglia desolata per tanta perdita inviamo le nostre vive e sincere condoglianze" (4).

A Teramo, sua città natale, la notizia veniva riportata da "La Provincia", dove oltre alle brevi note biografiche è scritto che "…il Sindaco di Teramo [Luigi Paris] appena ebbe la notizia della morte telegrafò subito al Sindaco di Portici con preghiera di rappresentarlo ai funerali e di deporre una corona di fiori sul tumulo a nome della città di Teramo" (5).

La ricorrenza del primo centenario della morte di Melchiorre De Filippis Delfico venne celebrata a Teramo con una mostra retrospettiva dei suoi disegni caricaturali, autentiche opere d'arte, realizzate su giornali, riviste, album e strenne napoletane, nonché a Lucca, a Perugia, a Londra e a Firenze,  inaugurata proprio il 22 dicembre 1995 presso la sede del Liceo Musicale "G. Braga" e poi portata nei maggiori centri della regione Abruzzo, sino a Portici ed a Napoli dove fu esposta nel ridotto del teatro S. Carlo. La rassegna, che voleva offrire una ulteriore occasione di conoscenza ed approfondimento dell'opera grafica e musicale dell'artista, si avvalse anche dell'esposizione di cinquanta disegni, mai pubblicati prima ed offerti da alcuni discendenti, disegni nei quali Melchiorre, con nostalgica tenerezza, rievoca gli avvenimenti famigliari ed artistici, la sua infanzia, gli episodi sentimentali, come pure le figure ed i personaggi che scandirono il suo mondo quotidiano ed i suoi primi passi artistici (6).

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(1) F. Borroni, Melchiorre Delfico caricaturista, Firenze, Edizioni Sansoni Antiquariato, 1957.

(2) Il "Caporal Terribile" aveva iniziato la sua attività l'8 maggio1881, in Strada Monte di Dio a Pizzofalcone, diretto, con lo pseudonimo di Enoch, dal marchese Francesco de Gregorio dei Principi di S. Elia e che usciva ogni domenica con la caricatura di "Delf", era questa la firma scelta da Melchiorre. Cfr. F. Borroni, op. cit., e "Caporal Terribile", 7, 14, 21, settembre 1884, Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" Napoli.

(3) E. Agostinone in "Il Giornale d'Abruzzo", 25 marzo 1951, Biblioteca Provinciale "M. Delfico" Teramo, B.A.G III- 8/2.

(4) "Il Mattino di Napoli", 26-27 dicembre 1895, Biblioteca Nazionale Centrale Roma.

(5) "La Provincia", Teramo, domenica 29 dicembre 1895, Biblioteca Provinciale "M. Delfico" Teramo.

(6) "Il Messaggero", 22 dicembre 1995, Biblioteca Provinciale "M. Delfico" Teramo