De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

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Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Epistolario

Gregorio De Filippis Delfico alla moglie Marina

Lettera datata Lion, 30 aprile 1828

Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Fondo Delfico, b. 12, f. 153, n. 7

A cura di Luciana D'Annunzio

Trascrizione

Lion 30 aprile 1828

 

Mia cara Marina,

 

Ieri l'altro siamo qui giunti dopo il più divertito ed il più felice viaggio: il transito delle Alpi, che è coverto ancora in più punti di molta neve, e specialmente il Mont-Cenis, presenta ad ogni passo nuove prospettive, che incantano ed ingrandiscono l'animo di chi non disprezza la natura. Là l'occhio non solo si pasce aggradevolmente, ma ancor si prova nella sensibilità una estrema compiacenza osservando quanto l'umanità vi sia curata. Soccorsi d'ogni specie sono in ogni sito pronti per qualunque sinistro possa accadere ai viaggiatori. I luoghi che si percorrono della Savoja avvertono che si và a lasciare l'Italia: usi diversi, diversi caratteri nelle persone, diversa lingua, e soprattutto quello che forma una gran differenza nell'aspetto di quei paesi sono i tetti delle case, diversissimi da quelli che s'incontrano per tutta l'Italia. Entrando in Francia si trova il solito fastidio della dogana, dove si visita tutto tutto; ma vien fatto con tanto buon garbo, con tanta civiltà che si è obbligato di ringraziarne gli esecutori. Che ti dirò di Lione… Qui ad ogni passo si trovano delle novità; persino nella Chiesa, ove i Canonici cantano giornalmente il loro uffizio al suon  di trombe. Molte e molte cose curiosissime che ho rimarcate saranno piacevoli trattenimenti quando risaremo assieme. Intanto pregoti averti somma cura, e ricordarmi spesso non che a te stessa, ma anche ai carissimi Trojano, Bibì, Melchiorre, e Filippetto, stringendoli sovente al seno in mia vece, e pensando ch'io lo fò di qui, e dovunque stò, a tutte le ore con la più viva immaginazione. Io stò sempre bene, e benissimo starò pur di spirito quando potrò aver la fortuna di vedere i tuoi caratteri, nella speranza che mi dian novelle analoghe ai voti del cuore. Prendi ben cura de' nostri affari, e non ti spiaccia apprendermene qualche particolarità, de ve n'è, dirigendo sempre le lettere a Parigi, per dove forse ci moveremo sabato prossimo, e vi saremo in due giorni di viaggio. La gita a Londra è quasi certa, visto il lucro che può recerci; ma questa (ti ripeto) non dilazionerà il mio ritorno. Presentami alla memoria degli amici, ed a quella di zio Melchiorre, e de' nostri buoni genitori, baciando per me affettuosamente la mano così all'uno come agli altri. Addio, Marina mia, stringimi al cuore come ti stringe con trasporto – Il tuo Gregorio –

 

Particolarità

 

A Torino  =    I tetti abitati

                       Le donne del basso popolo con le cuffie

                       Corre l'acqua per mezzo a tutte le strade

 

A Milano  =   Nell'interno dei portoni, e prima delle scale vi è un'altra porta chiusa, la quale non si apre, che dovendo entrare qualche carrozza. La gente a piedi passa per la casa del guardaporte. Le acque son condotte con canale esterno chiuso ne' sotterranei condotti. I carretti molto carichi son trasportati da quattro, 5 o sei cavalli ligati l'uno dietro l'altro.

 

A Bologna =  Si sente la predica in Chiesa col cappello in testa.

 

In Savoja   =   Tetti di particolar costruzione molto dritti, e di pietra – Si parla il francese – Buona gente

 

Chamberì   =    La nostra portantina con le ruote.

 

Lion           =    Cafè sorprendenti e botteghe eleganti – Commodi Cabriolet

                       Al Teatro si sta alla rinfusa e nella commedia fra una scena e l'altra si suona della musica . Nel giardino delle piante si raccolgono le Signore a lavorare con tutte le loro famiglie, che sono là nel giorno sedute in gruppi. Chi fa calze, chi cuce, che ricama, chi legge, che scrive, chi passeggia etc.

                        Nel duomo si canta la messa ed i canonici cantano a suono del serpentone (grossa tromba).

                        Tutti i parenti e gli amici di un morto vanno appresso al suo esequie -

                        Monache ridicole -

                        Avvocati in toga -

                        Le donne dappertutto – polisce stivali –

                        Le limonate –

                        Il fatto della guerra degli 800 ragazzi per Opinioni di Stato, e l'elogio della Massoneria sul f. di Lione.

 

[Indirizzo]

A S. E.

La Sig.a D. Marina De Filippis Delfico

Contessa di Longano

Naples  per  Teramo