De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

family web site

Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

Homa page 

Filippo e Cleomene:

il difficile ricongiungimento dei due sposi

di Luciana D'Annunzio

A Larino, nella cattedrale di San Pardo, il 21 dicembre 1848 fu celebrato il matrimonio tra Filippo, figlio di Gregorio De Filippis Delfico Conte di Longano e di Marina Delfico, e Cleomene, figlia di Ferdinando Fallocco, Giudice regio di Larino, e di donna Carmela Barbusci.

Filippo, in fuga da Teramo perché ricercato dalla polizia, dopo aver partecipato assieme al fratello Troiano ed altri patrioti ai moti risorgimentali teramani del 30 maggio e 15 ottobre 1848, si era rifugiato nella città frentana dove aveva preso moglie, sembrerebbe quasi all’insaputa dei famigliari, come si evince da una lettera, scritta dallo stesso alla madre Marina il 23 giugno 1849, nella quale, tra le varie notizie chiede di sapere cosa pensassero i fratelli Bernardino, Melchiorre e Troiano del suo matrimonio.

In una successiva missiva, inviata alla madre il 9 agosto 1949 da una località sconosciuta poiché ha dovuto abbandonare Larino, la informa di essere quasi guarito dalla febbre terzana e che è stato curato da un bravo medico del luogo che gli ha fatto assumere il chinino ed altre "pastocchie". Aggiunge che spera su qualche raccomandazione per raggiungere la Grecia e da lì il fratello Troiano che si trovava a Corfù. La lettera poi così continua: "… Intanto veggo indispensabile di far venire Cleomene costì (a Teramo) e partirà alla prima occasione, per cui vi prego di approntare il necessario per la venuta della sudetta con il fratello. Consegnerò una somma ad Olindo per la strada che v’indicherò con un’altra mia; il visto per pagare il carrozziere potrete darglielo voi. Non c’è  bisogno che vi raccomandi Cleomene perché son sicuro che avrete compassione di una povera ragazza che trovasi sola in un paese non suo. Se potreste trovarvi in Montesilvano per l’arrivo di mia moglie sarebbe molto meglio; intanto dovreste farmelo sapere al più presto possibile…".

Difatti la giovane sposa raggiunge Teramo e si può facilmente immaginare quanto difficili potessero essere quei primi giorni tra persone che non aveva mai visto e soprattutto col pensiero del marito ancora in fuga e del quale avrà purtroppo sempre poche notizie. Tale situazione non giova al suo stato d’animo tanto che la giovanissima Cleomene matura l’idea di raggiungere Filippo.

Nell’agosto del 1850 chiede, infatti, al sindaco di Teramo Serafino Cerulli, una carta di passaggio per recarsi a Napoli per motivi di salute assieme alla domestica Maria Nicola Pompa. A seguito di ciò, il secondo eletto del comune, Nicola De Santis facente funzioni del sindaco in congedo, il 12 dello stesso mese, informa l’intendente Santo Roberti che non ha nulla in contrario da osservare per il rilascio del predetto documento, ma lo prega di disporre ciò che ritiene più conveniente. Il 16 agosto l’intendente, a sua volta, invia una "riservatissima" al direttore di Polizia del ministero dell’Interno in questi termini: "Nel giorno del 13 andante accordai una carta di passaggio per codesta capitale a Donna Cleomene Fallocco (moglie del profugo D. Filippo De Filippis Delfico di questo capoluogo, che trovasi colpito da ordini di arresto per imputazioni politiche) ed un’altra ne concessi anche per costà a Maria Nicola Pompa, cameriera della medesima. Trattandosi di viaggio a cotesta volta della moglie del predetto profugo, stimo doveroso di dargliene contezza colla presente per quelle provvidenze di vigilanza o altro ch’Ella giudicasse opportuno di dare. Mi pregio altresì di manifestarle che la mentovata Signora, secondo le confidenze fatte a qualcuno, conta di ottenere in cotesta Metropoli un passaporto per Marsiglia dove dice trovarsi il di lei marito col quale ha premura di riunirsi."

Ma la giovane sposa Cleomene non riesce a partire perché il viaggio presentava evidentemente dei rischi. E così due anni dopo, e precisamente il 6 luglio 1852, il sindaco di Teramo Domenico Savini trasmette all’intendente il documento col quale concede la sua autorizzazione alla Fallocco che però questa volta aveva richiesto direttamente un passaporto per recarsi a Marsiglia dove raggiungere il marito. Anche in tale occasione l’intendente si premura di informare il Ministero dell’Interno - Ramo di polizia sul da farsi. Il funzionario da Napoli, sempre in forma "riservata" esige che l’intendente gli dia un ulteriore "parere esplicito e ragionato" sulla convenienza di rilasciare il passaporto. Si riportano di seguito le parole con le quali il capo della provincia Roberti risponde: "… Ho l’onore di rassegnarle che Donna Cleomene Fallocco è una giovinetta maritata nel corso dell’anno 1848 coll’emigrato D. Filippo De Filippis Delfico. Io crederei potersele accordare il chiesto recapito per farla riunire col consorte, mentre abbandonata più oltre a se stessa, la pubblica morale potrebbe soffrirne. Ella però risolva come meglio creda convenevole nell’alta di lei saggezza". Finalmente il 28 luglio da Napoli arriva il desiderato nullaosta ministeriale per il rilascio del passaporto. Ma ancora una volta il viaggio non si concretizzò.

Si arriva in tal modo al 26 giugno 1854 data della richiesta di Cleomene all’intendente di Teramo. "Eccellenza - scrive - desiderosa di riunirsi col proprio marito Filippo De Filippis Delfico e volendo trarre profitto dal permesso ottenuto fin dal 1852, ora che trovasi rimosso l’ostacolo per cui non le riuscì di partire in quell’epoca, implora dalla Religione e Giustizia dell’Eccellenza Vostra il passaporto per Nizza ove attualmente dimora il sudetto suo marito, ed ove la Supplicante intende condursi per la via di Napoli in compagnia della sua cameriera Lucia di Paolo di questa Città. E l’otterrà a singolar favore". Riprende così il solito iter burocratico con una nota inviata dall’intendente al direttore della Polizia generale che, il 22 luglio 1854, trasmette l’autorizzazione per il rilascio del passaporto col patto che gli si comunichi la data della partenza di Cleomene Fallocco che avvenne il successivo 4 ottobre.

L’epistolario di cui si dispone non reca ulteriori notizie sulla vita dei coniugi ma è a Nizza che nasceranno i primi tre figli, Diomira, Alba ed Orazio.

_______________

Riferimenti archivistici:

Epistolario sul sito www.defilippis-delfico.it

A.S.Te, Polizia Borbonica, b.284, f.6