De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

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Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Epistolario

Melchiorre De Filippis Delfico

Melchiorre De Filippis-Delfico alla madre Marina.

Lettera datata Napoli, 18 aprile 1857

Ubicazione del manoscritto: Archivio privato

A cura di Lina Ranalli

Napoli 18 aprile 1857

 

Carissima Mammà

Con il solito piacere ò ricevuto la vostra carissima in data dei 14. del corrente mese, perché principalmente mi dà le vostre buone nuove e quelle di tutta la famiglia, mentre di me posso assicurarvi lo stesso godendo perfetta salute. Solamente mi è dispiaciuto sentire che Michelina soffre un gonfiore alla guancia, causato dalla cavata di una mola. Speriamo che sia cosa passeggiera, e che presto possiate dirmi la sua perfetta guarigione.

O' piacere che andrete a passare qualche giorno in campagna, e vi auguro di avere buon tempo, come lo abbiamo quì. Io ò deciso di partire verso i principî del prossimo mese di giugno, spero che così potrò trovarmi per la vostra gita all'Aquila. Del resto, attendo i vostri ordini su tale proposito.

Presentemente mi trovo occupato a scrivere una musica. Da un mio amico ò avuto un bellissimo libretto, e vi accerto che è veramente bello, ed io con piacere ci adatto la musica. Non so se questo mio lavoro potrò presentarlo al pubblico, ma ad ogni modo quando sarà compito, si vedrà cosa si dovrà fare. Intanto mi serve di occupazione, e nelle ore che mi restano disponibili mi applico al detto travaglio. Anche un'altra cosa mi tiene molto occupato. Cioè in casa del Sig. De la Field (1) si stà concertando un'opera in musica, questa è D. Pasquale (2).  Io fo la parte del tenore, mio zio quella di D. Pasquale, la padrona di casa quella del soprano, ed un altro signore quella del baritono. Si rappresenterà su di un teatro che detto Sig.r de la Field tiene in casa, a grande orghestra, e con tutto ciò che fà d'uopo per montare un'opera in musica. L'impresa è un poco ardua, ma speriamo di riuscirci. Intanto già per tutta Napoli si sà questa faccenda, per cui sarebbe una cosa ridicola se non si potesse effettuire per insufficienza degli esecutori.

Questa musica potrà andare in iscena dopo la novena di S. Gennaro, cioè verso la metà di maggio per cui abbiamo molto tempo per concertarla bene. Quasi in tutti i giorni facciamo i concerti, ed a via di concertare si arriverà ad impararla a memoria, perché la maggior difficoltà è questa, cioè saper bene la parte a memoria. Non mi dimenticherò di parlarvene quando saremo andati in iscena.

Finisco intanto pregandovi dei miei soliti saluti a tutti di casa, mentre con rispetto vi bacio la mano, e mi ripeto

 

Il Vostro Aff.mo Figlio

Melchiorre

Pag. 1

 

Pag. 2

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(1) Il conte Giuseppe De la Feld, che nel 1844 sposa una giovane della famiglia Bevere di Ariano era un "ricco signore inglese, venuto a Napoli per diporto, a bordo del suo yacht "Esmeralda". R. De Cesare, La Fine ... op. cit., pag.

(2) I ricevimenti in casa De la Feld ebbero importanza politica nel 1860. I De la Feld possedevano un teatrino e vi si rappresentò, "nell'aprile 1857, il Don Pasquale di Donizetti." Lo spettacolo fu un avvenimento, sia per l'ottima esecuzione, sia per la qualità degli invitati." R. De Cesare, La Fine ... op. cit., pag. 287-288

Un ringraziamento particolare al Dott. Tommaso Santoro per aver messo a disposizione il documento originale.