De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

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Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Epistolario

Melchiorre De Filippis Delfico

Melchiorre De Filippis-Delfico alla madre Marina.

Lettera datata Napoli, 10 gennaio 1857

Ubicazione del manoscritto: Archivio privato

A cura di Lina Ranalli

Napoli 10 gennaio 1857

 

Carissima Mammŕ

 

Finalmente avanti ieri mi č giunta la robba, che voi sapete. Questa era arrivata in Napoli il giorno 22 del passato mese, e stava depositata in un magazzino a Porta Capuana. Intanto, io non ň avuto alcun avviso onde ritirare detta robba, nč la persona che la teneva in consegna, sapeva a chi doveva portarla; come rileverete dall'annessa lettera. Immaginatevi, che stando detta robba, per lo spazio dippiů di sedici giorni, chiusa e mal custodita, in che stato mi č giunta.

I salami credo che sono inservibili, i gallinacci,  invece di cinque, due, il vino, l'ň mandato subito a D. Pasqualino, ma non so se si č mantenuto, le ulive sono buone, e l'olio credo anche che non abbia patito. I gallinacci li ň dati a zio Giovannino; per gli altri, mi direte voi ciň che debbo dirgli. I salami li ň fatti pulire e spandere all'aria, ma se a me sembra che non sono buoni, ne farň di meno di mandarli. Le ulive e la mostarda le ň ripartite. L'olio lo ripartirň a seconda della vostra nota. Per la portatura ai facchini ň pagato carlini sette. Pregovi intanto di prendere dal nostro agente, come č andata questa faccenda.

Sento con piacere la continuazione delle vostre buone nuove, e quelle di tutta la famiglia, mentre di me posso dirvi lo stesso godendo buona salute. O' piacere pure che abbiate ricevute lettere di Troiano e Filippo, e che vi danno le loro buone nuove. Per Margherita vi dico che fate male di stare in pensiero, mentre se il clima dell'Aquila č rigido, certamente non gli manca il fuoco, ne gli mancheranno tutti i comodi della vita.  Dunque a me pare che non dovreste averne pena.

Per ora vi sconsiglio a domandare la grazia pei fratelli, son sicuro che non si potrebbe ottenere nulla.

Finisco intanto pregandovi dei miei saluti a tutti di casa, mentre con il solito rispetto baciandovi la mano, mi ripeto.

 

Il Vostro Aff. mo Figlio

Melchiorre

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Un ringraziamento particolare al Dott. Tommaso Santoro per aver messo a disposizione il documento originale