De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

family web site

Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Biografia di Michele De Filippis Delfico

di Luciana D'Annunzio

Michele De Filippis Delfico

Michele De Filippis Delfico

(dal dipinto che ritrae la famiglia De Filippis Delfico, proprietà della Biblioteca Provinciale "Melchiorre Dèlfico", Teramo)

Michele De Filippis Delfico nacque a Teramo il 2 maggio 1840 da Gregorio De Filippis, conte di Longano, e da Marina Delfico, ottavo dei nove figli. Dall’analisi dei documenti del Fondo Delfico, conservato parte presso l’Archivio di Stato di Teramo e parte presso la Biblioteca provinciale "M. Delfico", purtroppo non si rinvengono molte informazioni. Non frequentò le pubbliche scuole, come aveva fatto il fratello Lodovico e, rimasto a sette anni orfano di padre, venne istruito privatamente come era allora consuetudine. Di certo apprese la pittura quale allievo di Pasquale Della Monica, allora insegnante sia nel Real Collegio S. Matteo che presso la scuola comunale di disegno di Teramo e la musica - suonava il pianoforte - molto probabilmente, da Camillo Bruschelli, maestro di cappella della cattedrale aprutina ed insegnante di musica strumentale nel predetto Collegio, all’epoca unica persona di rilievo nel campo musicale nella città.

Michele predilesse però la scultura nella quale si dilettò, lasciando alcuni lavori come uno "stemma sabaudo" scolpito nella "Colonnetta" che si trova in Montesilvano, all’incrocio della Vestina con via Piceni. Per molto tempo si è ritenuto che quel cippo fosse stato eretto a ricordo del passaggio di Vittorio Emanuele II a Montesilvano nell’ottobre del 1860, quando, acclamato Re d’Italia si reca a Napoli, capitale del ex Regno borbonico. Ma una scritta "Strada di Penne - con le enne rovesciate – per la Valle del Tavo" e la data 1842, posta alla base della Colonnetta, smentiscono visibilmente la notizia. Il cippo si vuole fatto collocare dai tecnici del generale Pianell, durante i lavori di modernizzazione della rete viaria in Abruzzo voluta dai Borboni e che vide la  ristrutturazione della strada preesistente che collegava Montesilvano a Penne. Tra l’altro nel 1853 Marina Delfico fece costruire una strada più agevole che collegava Montesilvano Colle alla Vestina, dove erano situati i suoi terreni attraversati dalla nuova "rotabile".

La Colonnetta, Montesilvano

La Colonnetta, Montesilvano

La Colonnetta, da una immagine del 1970

La Colonnetta, oggi

La Colonnetta, Montesilvano

La Colonnetta, Montesilvano, particolare dello stemma sabaudo

"Strada di Penne per la valle del Tavo, 1842"

Lo stemma sabaudo

Lo stemma sabaudo, secondo quanto ha narrato Gennaro Agostinone, risalirebbe ai primi anni del ‘900 ed eseguito da un artista locale: "il Conte Michele" l’estroso artista di casa Delfico nei cui confronti i montesilvanesi nutrivano un sentimento di ammirazione e di rispetto. In realtà, questa notizia non risulterebbe esatta poiché, in quel periodo, Michele non risiedeva a Montesilvano per motivi di salute come dimostrano alcuni documenti dell’archivio di famiglia e  pertanto la scultura dovrebbe essere datata tra il 1860 e il 1865.  I Delfico, già dal 1587, avevano acquistato molte proprietà nel territorio di Montesilvano ed erano soliti trascorrere in questa località lunghi periodi di vacanza specie in estate, lasciando definitivamente Teramo nel 1871.

Una sorte ostile  riservò a Michele lunghi anni di malattia nonostante le amorevoli e continue cure prodigate dalla madre Marina  che non tralasciò di farlo visitare ed assistere da rinomati medici di Roma e di Napoli. Si spense in una clinica di Macerata l’11 agosto 1905.

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Bibliografia di riferimento

Piergiorgio Orsini, Montesilvano fra ‘800 e ‘900. Personaggi, testimonianze, ricordi, Pescara, Carsa Edizioni 1998.

Osvaldo Galli, Montesilvano nella storia ambientale e socio-antropologica dell’Abruzzo dalle origini alla metà del 1900, S.Atto (Te), Edizioni Grafiche Italiane S.p.A. 1990.