Nel nome di Dio Amen Addì 24 Gennaio 1802
Adunatosi il Generale Consiglio nelle solite forme, e vi intervennero li
seguenti Signori Consiglieri
Li Eccellentissimi Signori Capitani Reggenti
Il Nobil Signore Mariano Begni
Signor Antonio Capicchioni
Sig. Francesco Giannini
Sig. Francesco Begni
Sig. Annibale Gozi
Sig. Antonio Onofri
Sig. Giuseppe Mercurj
Sig. Giacomo Amatucci
Sig. Matteo Martelli
Sig. Marino Bertoni
Sig. Marino Fasini
Sig. Francesco Faetani
Sig. Giovan Battista Chini
Sig. Alessandro Righi
Sig. Vincenzo Belzoppi
Sig. Silvestro Cecchetti
Sig. Pietro Zoli |
Sig. Vincenzo Martelli
Sig. Livio Casati
Sig. Marin’Antonio Ceccoli
Sig. Domenico Lanfernini
Sig. Pier Antonio Damiani
Sig. Carlo Fiorani
Sig. Antimo Meloni
Sig. Pier Vincenzo Giannini
Sig. Silvestro Vita
Sig. Francesco Sciarini
Sig. Pietro Berti
Sig. Giovanni Paoloni
Sig. Domenico Tini
Sig. Domenico Antonio Tini
Sig. Camillo Bonelli |
Arringatori
Sig. Giovan
Battista Chini
Sig. Pier
Vincenzo Giannini
La Reggenza
propose le riferme delli sottoscritti Signori
Riforme
Sig. Dottor Renghi P.B. 26:
n. 6 P:0
Sig. Cerusico Zanetti
P.B. 23: n. 8 P:1
Sig. D. Finger Maestro Pubblico P:B:29: n. 3 P:0
Sig. Ciampoli Maestro di Cappella P:B:29: n. 3
P:0
Fu letta una lettera del Molto Reverendo Padre Ignazio Roque Domenicano
scritta alli Signori Reggenti in cui ringrazia della bontà avuta di
tollerarlo in questo Dominio per tanto tempo frà li proprj abitanti, e
per il particolare riguardo da ciascheduno addimostratogli; manifestando
ancora all’Eccellentissimo Generale Consiglio Principe questi suoi
riconoscenti sentimenti di cui non perderà mai la memoria, esibendo la
sua qualunque siasi servitù per tutto ciò potesse essere utile a questa
Repubblica.
I Signori Reggenti parteciparono che il Signor Cavaliere Melchiorre
Delfico coll’occasione di ritrovarsi in Bologna gli era stata data
incombenza di trattare per Noi per l’affare del Sale, in conseguenza
dava raguaglio (sic) di esserle riuscito di ottenere il mandato
per altri sacchi n. 100 di Sale, perciò proponevano di dare un
contrasegno(sic) della nostra stima e venerazione al detto Signor
Cavaliere coll’aggregarlo alla nostra Nobiltà, quando questo fosse stato
di commune (sic) sentimento.
I Signori Congregari di unanime sentimento decretarono l’aggregazione a
questa Nobiltà del Signor Cavaliere Delfico, e tutta la sua Famiglia in
riconoscenza del suo amore a questa nostra Repubblica dimostrato cogli
effetti in tante circostanze. |