De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

family web site

Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

Homa page 

Supplica della Città di Teramo per escludere il Paliotto

di S. Berardo dall’ammasso degli Argenti - 1798

di Melchiorre Delfico

Ill. mo Sig. re

I Pubblici Rappresentanti, ed i Procuratori della Cappella di San Berardo principal Protettore di questa Città di Teramo colle più divote Suppliche rappresentano a V.S. Ill.ma, come dopo l’ultimo Real Dispaccio(1) col quale si è ordinata la consegna dell’argento superstite delle chiese, questo Ill.mo Vescovo(2) pieno di zelo per l’adempimento degli ordini Sovrani ha fatto anche prendere il Parato o sia paliotto(3) d’argento appartenente a detto nostro Santo Protettore, nell’idea, che fosse pur esso compreso nelle disposizioni dell’ultimo ordine Sovrano. Ma Sig.re Ill.mo, se questa popolazione merita qualche riguardo pel zelo, attaccamento e per la più decisa fedeltà al proprio Principe, e se ne ha date le più manifeste pruove nelle continue ricorrenze dei bisogni dello Stato, si compiaccia di osservare se questo sacro arredo meriti di esser considerato come un’eccezione.

Esso appartiene al Santo, ricordandolo particolarmente colla sua effige, e poi con quella della Madre di Dio assunta in Cielo, titolare di questa Chiesa, e con altre sacre rappresentazioni dei principali Misteri della nostra santa Religione.

Questo sacro arredo ricorda alla intiera popolazione un antico tratto di divota generale riconoscenza per essere stato fatto in occasione che la Città fu liberata dal Santo da imminente ostile distruzione.

E V.S. Ill.ma poi sa come l’immaginazione del popolo sia attaccata alla conservazione di certi monumenti, e come ad alcuni di essi si associno i sentimenti di coraggio, di divozione e di sicurezza.

Questa Città non ha che il solo mezzo busto di S.Berardo, ma la Beata Vergine, anche sua particolar protettrice, è solo effigiata in argento nel paliotto sudetto; e perciò e per le antecedenti ragioni V.S. Ill.ma può ben considerare, che meriti di essere compreso nell’eccezione che il pio e clemente nostro Sovrano si è degnato di fare; cioè che le statue e quindi più le piccole figure di Santi Protettori non siano amosse, e restino al culto delle popolazioni. Così S.M. ha disposto per la Capitale, e la stessa ragione par che debba valere anche per le Provincie che gareggiano di sincera fedeltà colla medesima [e specialmente per questa che da più anni soffre gl’incommodi naturali di un Accantonamento: cancellato nel testo].

Tutte queste ragioni Sig.re Ill.mo muoverebbero di certo la Sovrana pietà a consolare questa fedele popolazione, e quindi speriamo che facciano egual effetto sull’animo suo tanto disposto alla giustizia ed alla beneficenza. Ma se mai potesse nascere qualche dubbiezza per l’esatta esecuzione degli ordini Reali, possiamo far presente a V.S. Ill.ma, che tutta questa popolazione si aspetta almeno la grazia di poter redimere e conservare questo sacro antico monumento col pagare il valore dell’argento che in esso si contiene, e che come V.S. Ill.ma potrà far osservare non oltrepassa i ducati cinquecento, mentre tutta l’opera è valutata per più migliaia attesa la diligente manifattura, le dorature e gli ornati. Vede quindi V.S. Ill.ma che i pubblici voti non sono mossi dal desiderio di conservare una porzione di metallo, ma da misti sentimenti di pietà e di abitudine, che sono pur troppo potenti negli animi umani, e che meritano certamente di essere considerati. Tal somma non sarà di alcuna gravezza al pubblico, ma risulterà di spontanee e divote offerte di particolari che lietamente contribuiranno in ragion delle loro forze e dell’energia de’ loro sentimenti al riscatto di questo sacro arredo, cui gli oggetti rappresentati e l’antichità conciliano venerazione ed attaccamento.

Per tali motivi quindi speriamo che V.S. Ill.ma accetterà le nostre suppliche ed i voti di tutta la popolazione, ed intanto la supplichiamo di far ingiunzione a questo Mons. Vescovo acciò non faccia disfare il detto parato, e si conservi salvo all pubblica divozione, ed il tutto si avrà per somma grazia.(4)

 

Supplica della Città di Teramo per escludere il Paliotto

di S. Berardo dall’ammasso degli Argenti - 1798

 

Pag. 1

Pag. 1

Pag. 2

Pag. 2

Pag. 3

Pag. 3

Pag. 4

Pag. 4

_______________

(1) L’avanzamento delle armate francesi impose una maggiore difesa del Regno di Napoli e per far fronte alle necessità insorte per le spese militari il re Ferdinando IV il 2 marzo 1798 emanò un Real Dispaccio col quale fu ordinata la requisizione degli argenti, cfr. N. Palma, Storia della Città e Diocesi di Teramo, vol III, p. 518.

(2) Luigi Maria Pirelli, vescovo di Teramo dal 1777 al 1804.

(3) Il Paliotto della Cattedrale di Teramo, costruito a spese dell’Università di Teramo per sostituire il precedente più ricco e più bello, trafugato, commissionato da Niccolò degli Arcioni a Nicola da Guardiagrele (1390 ca – 1456-59 ca) ed eseguito tra il 1433 e il 1448, datato e firmato, è ubicato sotto la mensa dell’altare maggiore, a cui fa da antipendio.

Montata su legno di quercia, l’opera consta di trentacinque pannelli divisi in quattro ordini raffiguranti il ciclo cristologico. La cornice di raccordo è la conseguenza di un evidente restauro settecentesco opera di Domenico Santacroce di Teramo, che in forme barocche appesantisce la linearità della figurazione gotica e rinascimentale.

Con formelle a cesello, a rimbalzo con ornati smaltati, in una sintassi ancora gotica ma con suggestioni ghibertiane, l’opera realizzata in lamine d’argento dorate, ripropone una scelta di tecniche varie: il tuttotondo, lo sbalzo, l’altorilievo, il bulino.

Nicola da Guardiagrele si rileva un grande maestro cesellatore che conosce tutti i segreti dell’arte orafa fiorentina e abruzzese, tra le più prestigiose del suo tempo.

(4) Il manoscritto si conserva presso la Biblioteca "M. Delfico", Fondo Delfico, Miscellanea n. 6.

Paliotto della Cattedrale di Teramo di Nicola da Guardiagrele

 Paliotto della Cattedrale di Teramo di Nicola da Guardiagrele